
All’inizio può essere solo una sensazione vaga: una battuta del tuo capo che ti lascia perplesso, una riunione in cui si promuove qualcosa che non ti convince, un messaggio aziendale che ti fa alzare un sopracciglio. Poi, nel tempo, la sensazione si fa più nitida: i valori che muovono questa azienda non sono i miei. Oppure Tutto ciò potrebbe anche far parte della cultura, o di micro-culture, che si stanno lentamente facendo strada nell’organizzazione. Le due situazioni, valori o cultura, vanno valutati in modo attento, per capire se permangono, sono statici e diffusi, oppure transitori o che riguardano solo piccoli gruppi di lavoro. Mi capita spesso di guidare i clienti in questo processo di consapevolezza. Può capitare quando un dipendente è da tempo in azienda e si accorge che qualcosa sta cambiando: magari l’azienda sta evolvendo, ingrandendo, o attraversa una ristrutturazione. O ancora può succedere quando si sta inziando a conoscere meglio la realtà in cui si è da poco inseriti.
Succede più spesso di quanto pensiamo. E non sempre è un problema immediato o che si protrae nel tempo… ma se permane, può diventare un problema da non sottovalutare.
Perché i valori contano davvero
I valori non sono solo parole scritte su un sito o appese in reception. Sono ciò che guida le decisioni, le priorità e il comportamento quotidiano in un’organizzazione. Se per te conta la collaborazione e ti ritrovi in un ambiente competitivo e aggressivo, qualcosa dentro di te inizierà a scricchiolare. Se credi nel rispetto del tempo e vedi glorificare chi lavora 12 ore al giorno, ti sentirai inadeguato/a, o peggio, “fuori posto”.
La dissonanza di valori, nel tempo, può portare a stanchezza emotiva, cinismo, perdita di motivazione e senso di appartenenza. Fino a un vero e proprio conflitto interiore.
Ma cosa si può fare, concretamente?
1. Chiarisci i tuoi valori
Spesso ci accorgiamo di ciò che non ci piace, ma non abbiamo chiara l’alternativa. Quali sono i tuoi veri valori professionali? Cosa per te è “non negoziabile”? Fai un elenco, sintetico e concreto. È il tuo punto di riferimento.
2. Osserva: è il contesto o il singolo?
A volte il problema non è l’azienda, ma una persona o un team. Oppure ci sono “isole felici” dentro a una cultura più ampia. Prova a distinguere: il disallineamento è sistemico o circoscritto?
3. Dialoga, se puoi (e se ha senso)
In alcuni casi, vale la pena portare il tema in conversazioni costruttive: con il manager, con HR, con colleghi fidati. Senza accusare, ma portando esempi concreti e il tuo punto di vista. Alcune aziende sono più aperte di quanto sembri.
4. Prenditi tempo per decidere
Non serve agire subito. Un disallineamento di valori non implica automaticamente che tu debba cambiare lavoro. Ma è un segnale che va ascoltato. Prova a osservare per qualche settimana come ti senti, cosa ti drena e cosa ti nutre.
5. Se necessario, inizia a guardarti intorno
Se la distanza è troppo ampia, iniziare a esplorare altri contesti non è un fallimento. È un atto di responsabilità verso te stesso/a. Esistono aziende in cui i tuoi valori possono essere accolti, riconosciuti e persino valorizzati.
In conclusione
L’allineamento tra i tuoi valori personali e quelli dell’organizzazione non è un lusso: è uno dei pilastri del benessere e della sostenibilità professionale. Non ignorare quella vocina che ti dice “qui c’è qualcosa che non mi torna”. Spesso è proprio da lì che parte un cambiamento importante.
✨ Se stai vivendo un momento di disallineamento e vuoi capire cosa fare, possiamo parlarne insieme. A volte basta una conversazione consapevole per ritrovare la direzione.
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Simona Sassu – The Psi-Coach

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